Coro interparrocchiale Pacem in terris
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La colomba sul mondo

L’immagine biblica della colomba con il rametto di ulivo segna l’inizio di una nuova era di pace tra Dio e gli uomini (Genesi 8,11) ed è diventata simbolo della pace. Nei Vangeli lo Spirito Santo viene visto scendere dal cielo in forma di colomba durante il Battesimo di Gesù.

“I doni dello Spirito sono stati elargiti in abbondanza alla Chiesa e a ciascuno di noi, perché possiamo vivere con fede genuina e carità operosa, perché possiamo diffondere i semi della riconciliazione e della pace, capaci di lottare senza compromessi contro il peccato e la corruzione e di dedicarci con paziente perseveranza alle opere della giustizia e della pace”. Papa Francesco

Il colore rosso

Il rosso è il colore liturgico che evoca anzitutto la Passione di Cristo e il sangue versato dai martiri, ma anche il fuoco dello Spirito Santo. 

Il nome del Coro

Il nome del Coro si ispira all’ultima lettera Enciclica pubblicata da Papa Giovanni XXIII nella quale il Pontefice si rivolge a «tutti gli uomini di buona volontà», credenti e non credenti, perché la Chiesa deve guardare ad un mondo senza confini, e non appartiene né all’Occidente né all’Oriente per ricercare ciò che unisce, tralasciando ciò che divide.

“Allontani egli dal cuore degli uomini ciò che la può mettere in pericolo; e li trasformi in testimoni di verità, di giustizia, di amore fraterno. Illumini i responsabili dei popoli, affinché accanto alle sollecitudini per il giusto benessere dei loro cittadini garantiscano e difendano il gran dono della pace; accenda le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, ad accrescere i vincoli della mutua carità, a comprendere gli altri, a perdonare coloro che hanno recato ingiurie; in virtù della sua azione, si affratellino tutti i popoli della terra e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace”. Pacem in Terris, 91

Il nome del Coro

Il nome del Coro si ispira all’ultima lettera Enciclica pubblicata da Papa Giovanni XXIII nella quale il Pontefice si rivolge a «tutti gli uomini di buona volontà», credenti e non credenti, perché la Chiesa deve guardare ad un mondo senza confini, e non appartiene né all’Occidente né all’Oriente per ricercare ciò che unisce, tralasciando ciò che divide.

“Allontani egli dal cuore degli uomini ciò che la può mettere in pericolo; e li trasformi in testimoni di verità, di giustizia, di amore fraterno. Illumini i responsabili dei popoli, affinché accanto alle sollecitudini per il giusto benessere dei loro cittadini garantiscano e difendano il gran dono della pace; accenda le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, ad accrescere i vincoli della mutua carità, a comprendere gli altri, a perdonare coloro che hanno recato ingiurie; in virtù della sua azione, si affratellino tutti i popoli della terra e fiorisca in essi e sempre regni la desideratissima pace”. Pacem in Terris, 91

Kuadra Studio
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